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AI, l’Italia a caccia dei ricercatori più bravi. La call dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale per l’Industria (AI4I)

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In questa guerra a tutto campo per l’Intelligenza Artificiale dove si fronteggiano Stati Uniti e Cina, ma anche i nuovi oligarchi delle big tech con l’ultima sfida di Musk al fondatore di OpenAI Sam Altman l’Europa prova a recuperare terreno. “Creeremo un fondo da 200 miliardi” – dice Ursula von der Leyen, che parla di un Cern dell’AI.

Per una volta l’Italia non parte in svantaggio, anzi. Se andiamo a vedere qual è la classifica dei supercomputer si scopre che l’Italia è al terzo posto per potenza di calcolo. La potenza di calcolo di picco ha ormai raggiunto 1 miliardo di GFlops. In Italia ci sono 14 supercomputer operativi, di cui 2 nei primi 10 a livello mondiale: il potentissimo HPC6 di Eni seguito dal supercalcolatore Leonardo del Cineca a Bologna. Ma la situazione è molto dinamica e come abbiamo visto nei giorni scorsi con la sfida lanciata a Nvidia da DeepSeek, tutto può cambiare rapidamente.

La battaglia si gioca anche sulla capacità di attrarre i talenti migliori in questo campo. E in questi giorni proprio in Italia è partita una call internazionale per cercare i direttori delle unità di ricerca e sviluppo (R&D Units) dell’Istituito italiano di intelligenza artificiale per l’industria (AI4I). La call è rivolta a ricercatori, scienziati e professionisti del mondo industriale. La scelta dei capi delle varie R&D Units è cruciale per incidere a livello internazionale e italiano sullo sviluppo dei futuri modelli di AI applicati all’industria.

Cos’è AI4I

Il Governo Italiano ha istituito AI4I con l’obiettivo di accelerare la trasformazione tecnologica in ambito AI e di offrire servizi e soluzioni sulla frontiera tecnologica, a beneficio del sistema industriale italiano, dalle pmi alle grandi imprese.

L’Istituto ha sede a Torino ed è presieduto da Fabio Pammolli e diretto da Antonio Calegari. Al suo interno è composto da un comitato scientifico di scienziati ed esponenti del mondo dell’industria. AI4I ha già realizzato partnership e programmi di collaborazione strategica con Leonardo, che a Genova ha realizzato uno dei supercomputer italiani più potenti, Cineca, col suo supercomputer che svetta nelle classifiche mondiali, IIT (l’Istituto italiano di tecnologia), ma anche con Fondazione Compagnia di San PaoloFondazione Crt e OGR di Torino, dove AI4I ha i suoi uffici e dove si respira innovazione.

Sarà tutto ciò abbastanza convincente per convincere i migliori ricercatori e scienziati a scegliere Torino come base del loro lavoro? Dalle prime indiscrezioni sembra che ci sia interesse e che nella ristretta community degli scienziati e degli addetti ai lavori il tam-tam sia partito. Auguriamoci che tutti si impegnino in modo bipartisan perché l’iniziativa abbia successo.

Il ruolo dei supercomputer italiani e dell’AI nell’innovazione industriale

L’intento di AI4I è quello di potenziare il legame tra ricerca avanzata e applicazioni concrete nell’industria, mirando a colmare il divario tecnologico che potrebbe limitare la competitività delle aziende italiane nel mercato globale. L’Istituto si occupa di sviluppare soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza produttiva, l’automazione, la manutenzione predittiva e la gestione della supply chain, solo per citarne alcune. Inoltre, AI4I è impegnato nella formazione di professionisti altamente qualificati, in grado di affrontare le sfide future di un settore in continua evoluzione.

Un elemento chiave del progetto è la sinergia con alcune delle risorse tecnologiche più avanzate a livello globale. In Italia, infatti, è disponibile un’infrastruttura di supercomputer che può essere determinante per il successo di AI4I e delle imprese italiane che decidono di adottare l’IA. Il Cineca, uno dei centri di calcolo più potenti d’Europa, con il supercomputer Leonardo è un esempio di eccellenza italiana nel campo della ricerca e dell’innovazione.

Questi sistemi sono in grado di gestire enormi quantità di dati e di eseguire simulazioni complesse, permettendo agli scienziati e agli ingegneri di sviluppare modelli di IA sempre più sofisticati. Grazie a queste risorse, AI4I ha la capacità di offrire alle aziende italiane soluzioni di IA che possano competere a livello internazionale, con la possibilità di ottimizzare ogni fase del ciclo produttivo, dalla progettazione alla realizzazione. Le startup, dal canto loro, avranno l’opportunità di sfruttare l’infrastruttura e le risorse di AI4I per sviluppare soluzioni innovative, accelerando così il loro processo di crescita e di internazionalizzazione.

Il ruolo dell’Europa nell’ecosistema dell’AI

Stati Uniti e Cina stanno destinando ingenti risorse all’intelligenza artificiale, sviluppando piattaforme avanzate, centri di ricerca e tecnologie all’avanguardia che rendono la competizione sempre più ardua. L’Europa, però, ha un’opportunità strategica: costruire un ecosistema integrato che promuova la collaborazione tra ricerca, industria e istituzioni. In questo contesto, AI4I e l’Italia emergono come un modello di riferimento per le altre nazioni europee, favorendo sinergie capaci di ridurre il divario tecnologico con le potenze globali.

L’Europa ha anche la possibilità di differenziarsi sul piano etico e normativo. Mentre gli Stati Uniti e la Cina spingono fortemente sull’accelerazione delle tecnologie senza un particolare focus sulle implicazioni etiche, l’Europa ha la possibilità di posizionarsi come leader nella regolamentazione dell’IA, garantendo un uso responsabile e trasparente della tecnologia. In questo modo, l’Europa potrebbe attrarre investimenti e talenti, creando un ambiente favorevole per l’innovazione, mettendo al centro principi come la privacy, la sicurezza e i diritti umani.

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