AI
DeepSeek sfida OpenAI con un modello più efficiente
Il nuovo potente modello di intelligenza artificiale sviluppato da DeepSeek non è solo un successo per la Cina, ma anche per le piattaforme di IA open source come Meta, Databricks, Mistral e Hugging Face. Secondo esperti del settore intervistati da CNBC, questo sviluppo segna una svolta nella competizione tra modelli proprietari e open source.
Il mese scorso, DeepSeek ha rilasciato R1, un modello di ragionamento open source che promette di competere con GPT-4 o1 di OpenAI con costi e consumi energetici ridotti. L’annuncio ha avuto un impatto significativo sul mercato, causando una flessione del valore di aziende come Nvidia, per il timore di una riduzione degli investimenti in infrastrutture di high-performance computing (HPC).
Chi è DeepSeek e qual è il suo obiettivo?
DeepSeek è un laboratorio cinese di intelligenza artificiale, fondato nel 2023 da Liang Wenfeng, già co-fondatore del fondo speculativo High-Flyer, specializzato in IA e finanza quantitativa.
L’azienda punta allo sviluppo di modelli linguistici avanzati con l’obiettivo di raggiungere la Intelligenza Artificiale Generale (AGI), ovvero un’IA capace di eguagliare o superare l’intelligenza umana in un’ampia gamma di compiti.
Cos’è l’intelligenza artificiale open source?
Dall’arrivo di ChatGPT nel 2022, i ricercatori di IA hanno cercato di migliorare i modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), esplorando anche il potenziale dell’open source.
L’IA open source si basa su software il cui codice sorgente è accessibile a tutti, permettendo modifiche e redistribuzioni. Aziende come Meta, Mistral e Hugging Face stanno investendo in questa direzione per accelerare l’innovazione e coinvolgere la comunità scientifica.
DeepSeek e il rafforzamento dell’open source
Secondo dirigenti del settore, il successo di DeepSeek R1 conferma che i modelli open source non sono più solo un esperimento accademico, ma un’alternativa concreta ai modelli chiusi come quelli di OpenAI.
Seena Rejal, responsabile commerciale di NetMind, ha dichiarato a CNBC:
“DeepSeek R1 dimostra che i modelli open source possono rivaleggiare con le soluzioni proprietarie di OpenAI e altre aziende, sfidando l’idea che solo i modelli chiusi possano guidare l’innovazione.”
Anche Yann LeCun, capo scienziato AI di Meta, ha evidenziato come DeepSeek rappresenti una vittoria per l’open source, più che un vantaggio strategico per la Cina sugli Stati Uniti.
Nel suo post su LinkedIn, LeCun ha scritto:
“Se pensate che la Cina stia superando gli Stati Uniti nell’IA, vi sbagliate. La realtà è che i modelli open source stanno superando quelli proprietari.”
L’intelligenza artificiale open source diventa globale
A causa delle restrizioni imposte dagli Stati Uniti sulle esportazioni di chip avanzati, la Cina ha intensificato gli investimenti nei modelli open source per aggirare tali limitazioni e incentivare lo sviluppo interno.
Tuttavia, questa tendenza non riguarda solo la Cina. In Europa, è nata l’alleanza OpenEuroLLM, che riunisce aziende, accademici e data center per sviluppare modelli multilingue ad alte prestazioni.
Questa iniziativa è guidata da Jan Hajič, esperto di linguistica computazionale presso l’Università Carlo di Praga, e Peter Sarlin, co-fondatore del laboratorio Silo AI, acquistato nel 2023 da AMD. Il progetto fa parte di un più ampio piano di sovranità dell’IA, mirato a ridurre la dipendenza dalla Silicon Valley.
I rischi dell’intelligenza artificiale open source
Nonostante i benefici, l’IA open source presenta anche delle criticità. Gli esperti avvertono che questa tecnologia, essendo accessibile a chiunque, è più vulnerabile a manipolazioni e usi malevoli.
Il rischio principale è che i modelli open source possano essere riconfezionati e utilizzati per scopi illeciti, come la disinformazione, il cybercrime o la creazione di deepfake avanzati.
Conclusione
Il successo di DeepSeek R1 segna un punto di svolta nel dibattito tra modelli chiusi e open source. Mentre la Cina e altri paesi puntano sull’IA open source per motivi strategici e di innovazione, rimane aperta la sfida di bilanciare trasparenza, sicurezza e sviluppo responsabile.