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Enzimi AI per la sostenibilità nella moda: la startup che sta rivoluzionando il riciclo della plastica

Epoch Biodesign è una startup britannica nata nel 2019, che ha raccolto 18,3 milioni di dollari per portare avanti la sua missione di cambiare il futuro della moda e del riciclo. Originariamente concepito come un progetto scolastico, oggi è una realtà che sviluppa enzimi avanzati, creati con l’intelligenza artificiale, in grado di “mangiare” la plastica presente nei tessuti sintetici come poliestere e nylon.
Plastica nella moda: un problema urgente da risolvere
Ogni anno vengono prodotti oltre 400 milioni di tonnellate di plastica, e gran parte di essa finisce nell’ambiente, con il settore della moda che gioca un ruolo significativo nell’inquinamento globale. Tessuti sintetici come poliestere e nylon sono tra i principali responsabili di questa crisi. Epoch Biodesign affronta questa problematica con un processo innovativo di biorecycling, che consente di ridurre al minimo l’uso di energia e di risorse naturali durante il riciclo.
Tecnologia AI per il biorecycling: enzimi che riducono tempi e costi
Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale generativa, Epoch ha sviluppato enzimi che sono 25 volte più veloci di quelli naturali nel degradare la plastica. Questo approccio accelera l’evoluzione del biorecycling, permettendo di trovare e migliorare combinazioni di aminoacidi in tempi molto rapidi. Il risultato è un processo di riciclo che riduce sia i tempi di produzione che i costi.
Il futuro del biorecycling: dal laboratorio alla produzione su larga scala
Con il nuovo finanziamento, Epoch Biodesign costruirà il suo primo impianto produttivo nel Regno Unito, con l’obiettivo di ottenere materiali riciclati a costi competitivi rispetto alla plastica vergine. Questo è un passo fondamentale per favorire l’adozione su larga scala della tecnologia sviluppata. L’interesse dimostrato da Inditex, uno dei principali player nel settore della moda fast fashion, sottolinea il grande potenziale della tecnologia di Epoch nel ridurre l’impatto ambientale della moda.