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Open-source AI in Cina: una rivoluzione per l’innovazione

L’adozione di open-source AI in Cina sta trasformando il settore dell’intelligenza artificiale. Startup come DeepSeek stanno sfidando il dominio tecnologico occidentale, dimostrando che i modelli aperti possono competere con quelli proprietari. Il successo di DeepSeek ha spinto giganti come Baidu ad aprire i propri modelli, segnando una svolta strategica per l’industria.
Il passaggio da modelli proprietari a open-source
Tradizionalmente, le aziende cinesi hanno adottato strategie proprietarie, ma la crescente influenza di open-source AI sta cambiando le regole del gioco. Baidu ha annunciato la distribuzione gratuita del suo modello Ernie 4.5, mentre Alibaba e Tencent stanno rilasciando modelli AI aperti per favorire l’innovazione. Questa transizione segna un allontanamento dalle licenze chiuse e costose, facilitando l’accesso alla tecnologia AI.
L’effetto DeepSeek e la nuova competizione globale
L’ascesa di DeepSeek ha generato una pressione competitiva che ha spinto anche le startup più piccole a seguire la strada dell’AI open-access. Aziende come ManusAI e Zhipu AI stanno rilasciando modelli aperti per incentivare la collaborazione e abbassare i costi. Questo trend sta mettendo in discussione il modello di business delle big tech occidentali, che investono miliardi in soluzioni proprietarie e data center.
L’open-source AI come il “momento Android” della Cina
Secondo alcuni esperti, la crescita dell’open-source AI in Cina potrebbe rappresentare un punto di svolta paragonabile all’impatto che Android ha avuto sul mercato degli smartphone. Grazie a costi ridotti e maggiore accessibilità, l’AI open-framework sta democratizzando l’innovazione, permettendo a imprese di ogni dimensione di sviluppare soluzioni avanzate. Se questa tendenza continuerà, il divario tra la Cina e gli Stati Uniti nel settore dell’AI potrebbe ridursi notevolmente.